Monastir - Guida Turistica

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.: MONASTIR
 Monastir è un comune di 4.496 abitanti della provincia di Cagliari.
 Se a un qualsiasi abitante di Monastir viene chiesto quale sia l'origine dei nome dei proprio paese, egli risponderà, senza dubbio, che esso deriva da un monastero dei camaldolesi un tempo presente nel territorio circostante. In realtà, questa convinzione, così fortemente radicata fra i monastiresi probabilmente è vera a metà. Infatti il nome Monastir è derivato senza dubbio dalla parola monastero, ma resta da chiarire da quale monastero. Ma vediamo di inquadrare meglio la questione, basandoci sulle testimonianze letterarie e archeologiche. Alla fine dell'ottocento, il grande studioso sardo Giovanni Spano faceva derivare il nome dal fenicio MONACH ASTAROT, cioè "dono di Astante" (divinità orientale) oppure da MORATH "specola". Questa ipotesi non può essere presa in considerazione, anche se i ritrovamenti archeologici degli scorsi decenni hanno dimostrato la presenza fenicia e punica nel territorio comunale. Molto più realistico il filone di studi che si basa sull'identificazione di Monastir con monastero. La maggior parte di questi, soprattutto grazie all'ipotesi autorevole del grande studioso sardo dell'inizio del secolo scorso Vittorio Angius, fanno appunto derivare il nome Monastir da un presunto monastero dei camaldolesi individuato in alcuni ruderi presenti in località Su Fraigu (cioè su fabbricu, il fabbricato, il nome della costruzione deriva proprio da quella costruzione). Com'è noto questa ipotesi è quella considerata più attendibile e più profondamente radicata tra gli abitanti del paese. In realtà, analizzando meglio il rudere di Su Fraigu si è scoperto che esso risale all'età romana, e può anche darsi che sia stato utilizzato nel Medioevo come edificio monastico, ma all'epoca il paese si era già formato e aveva un nome. Questa ipotesi se pur autorevole è ormai divenuta tradizione ma non regge alla prova dei fatti. Vi è però un'altra ipotesi, proposta dal linguista tedesco Max Leopold Wagner e ripresa dal padre Francesco Colli e dallo studioso locale Giovanni Ugas, secondo la quale il nome Monastir deriverebbe da un monastero o qualcosa di simile, ubicato però all'interno stesso del paese. Questi studiosi si basano tra l'altro sulla testimonianza di Valere che nel 1835 percorse la Sardegna a cavallo, sostando una notte a Monastir. Egli ha scritto di essere stato ospitato presso un convento di frati. Ora,si sa che fino a pochi decenni fa, esisteva a Monastir un edificio noto coi nome di "sa domu de is paras" con un vasto territorio agricolo intorno "su cungiau de sa domu" (ossia il territorio della casa, nome che si è conservato), e una via "su guttureddu de su para"
 (ossia il viottolo del frate, nome oggi modernizzato chissà il perché, in via Grazia Deledda). Questi nomi si possono collegare con la testimonianza di Valere, egli fu accolto e ospitato nella "domu de is paras". Quest'ultima doveva essere una comunità religiosa che univa alla preghiera il lavoro dei campi. Queste comunità agricolo monastiche si diffusero in Sardegna nell'età della dominazione pisana (XII/XIII secolo) sostituendosi a comunità di monaci di rito bizantino. Queste antiche comunità monastiche bizantine erano circondate da "muristenes" ossia agglomerati di case intorno ad una chiesa, un tempo abitate dai monaci stessi, ma in seguito utilizzate dai fedeli che si recavano in pellegrinaggio alla chiesa in occasione della festa. Sappiamo inoltre che la chiesa di San Giacomo apparteneva un tempo ai frati di San Benedetto, come risulta da un documento dei 1778 conservato nella curia arcivescovile di Cagliari. Questo documento è importantissimo in quanto ci rivela la presenza di monaci all'interno del paese indicandone anche l'ordine; inoltre, poiché la chiesa di San Giacomo è vicinissima al luogo dove sorgeva "sa domu de is paras" , è facile pensare che essa fosse la chiesa della comunità. A questo punto, sulla base di tali testimonianze, si può tentare una considerazione conclusiva sull'origine dei nome Monastir. In un'età compresa tra il VI e il X secolo sorse nella zona centrale del paese una comunità agricolo monastica di rito greco bizantino. Nella stessa zona, intorno al XII/XIII secolo, si sostituì alla precedente una nuova comunità agricolo monastica di rito cattolico, quasi sicuramente di regola benedettina che sarà poi quella chiamata "sa domu de is paras" con un proprio terreno agricolo intorno e una propria chiesa. Nel XIV/ XV secolo con la dominazione catalano/aragonese, al termine greco/bizantina muristene che designava il paese viene affiancato il nome Monastir (che in catalano significa appunto monastero) che diventerà la denominazione ufficiale del paese. Insomma, il nome del paese, sia quello ufficiale, sia quello popolare, è strettamente legato alle vicende della comunità agricolo?monastica situata nel cuore stesso del paese e che lo ha generato, e che è stata insensatamente distrutta dai suoi abitanti pochi decenni fa, dopo aver resistito forse sei o settecento anni. tra il VI e il X secolo sorse nella zona centrale del paese una comunità agricolo monastica di rito greco bizantino. Nella stessa zona, intorno al XII/XIII secolo, si sostituì alla precedente una nuova comunità agricolo monastica di rito cattolico, quasi sicuramente di regola benedettina che sarà poi quella chiamata "sa domu de is paras" con un proprio terreno agricolo intorno e una propria chiesa. Nel XIV/ XV secolo con la dominazione catalano/aragonese, al termine greco/bizantina muristene che designava il paese viene affiancato il nome Monastir (che in catalano significa appunto monastero) che diventerà la denominazione ufficiale del paese. Insomma, il nome del paese, sia quello ufficiale, sia quello popolare, è strettamente legato alle vicende della comunità agricolo?monastica situata nel cuore stesso del paese e che lo ha generato, e che è stata insensatamente distrutta dai suoi abitanti pochi decenni fa, dopo aver resistito forse sei o settecento anni.